Commento alla sentenza della Corte d’appello di Taranto del 15/01/20, numero 1273 relativa alla velocità e regola prudenziale imposta ai conducenti durante la marcia. La sentenza disciplina come i conducenti devono guidare durante la marcia.
La sentenza emessa dal Tribunale di Taranto il 15 gennaio 2020 offre uno spaccato dettagliato e complesso di un caso giudiziario incentrato su un incidente stradale con conseguenze tragiche.
Nel corso del processo, sono emersi diversi aspetti relativi alla condotta dei conducenti coinvolti e alle conseguenze legali derivanti dall’incidente. In particolare, la sentenza ha affrontato la questione della responsabilità, della quantificazione della pena e della procedibilità per lesioni personali.
In questo articolo, esamineremo attentamente i principali elementi della sentenza, analizzando le argomentazioni del tribunale e le implicazioni delle decisioni prese.
Contesto e Fatti dell’Incidente – la velocità e regola prudenziale
L’incidente in questione coinvolge Ra.Sa. e Ca.Lu., entrambi imputati per il reato di omicidio colposo ai sensi degli articoli 113 e 589 del Codice Penale. L’incidente ha causato la morte di Ca.Gi., figlio minorenne di Ca.Lu. Durante il processo, sono emersi dettagli sulla dinamica dell’incidente, inclusa la velocità tenuta dai conducenti, le condizioni stradali e la presenza di circostanze aggravanti, come lo stato di alterazione psicofisica di Ra.Sa. al momento dell’incidente.
Argomentazioni e Decisioni del Tribunale
Il tribunale ha accolto la motivazione del primo giudice riguardo alle ragioni della pena inflitta a Ra.Sa., considerando la gravità delle conseguenze dell’incidente e la colpa ascrivibile al conducente. Il tribunale ha sottolineato che Ra.Sa. aveva violato la velocità prudenziale necessaria, contribuendo significativamente all’evento fatale.
Tuttavia, il tribunale ha ritenuto necessario ridurre la pena inflitta, escludendo l’ipotesi prevista dall’articolo 589 del Codice Penale e considerando le circostanze affermate nel motivo di appello da parte di Ra.Sa. Inoltre, la richiesta di una perizia aggiuntiva è stata respinta, poiché il tribunale ha ritenuto che l’analisi del perito nominato dalla Corte fosse esaustiva e priva di vizi logici.
Per quanto riguarda le lesioni personali e la procedibilità, il tribunale ha escluso la procedibilità per il reato di lesioni personali reciproche e danni a Ca.Gi.. Ciò in quanto non era stata presentata alcuna querela da parte dei danneggiati. Inoltre, il tribunale ha confermato la non menzione della sentenza sul casellario giudiziale per Ra.Sa. e ha concesso il beneficio di non menzione al di fuori degli scopi elettorali.
Infine, il tribunale ha accolto il motivo di gravame riguardante l’omessa concessione del beneficio di cui all’articolo 175 del Codice Penale, considerando la natura colposa dell’addebito e la mancanza di precedenti condanne.
Cos’è la responsabilità colposa per mancato rispetto della velocità e della regola prudenziale?
La responsabilità colposa si riferisce alla situazione in cui un individuo è ritenuto legalmente responsabile per un danno o un’azione dannosa a causa della sua negligenza, imprudenza o mancanza di diligenza.
In altre parole, una persona è considerata colpevole se ha agito in modo negligente o irresponsabile, violando così un dovere di cura o attenzione che avrebbe dovuto mantenere in determinate circostanze. La responsabilità colposa implica che l’individuo avrebbe potuto prevenire il danno o l’azione dannosa agendo in modo diverso, seguendo le regole stabilite o adottando le precauzioni necessarie.
Il principio che risponde al quesito.
Il conducente di un qualsivoglia mezzo, al di là del limite di velocità massima imposto in un tratto di strada, evidentemente quantificato dal gestore responsabile dell’arteria in riferimento alle condizioni ottimali dell’utenza, deve contenere la propria andatura entro limiti tali, se del caso anche inferiori a quelli imposti, da adeguarla alle concrete condizioni di circolazione, sì da porsi nella condizione di essere in grado, al manifestarsi di qualsiasi situazione di pericolo, di governare in maniera adeguata il proprio veicolo onde scongiurare la causazione di danni a persone e/o cose. Ne deriva che il rispetto della cd. velocità prudenziale è condizione indispensabile per escludere l’attribuibilità al conducente delle conseguenze dannose derivanti da un sinistro nel quale sia rimasto coinvolto, anche eventualmente in costanza di un concorso causale attribuibile a terzi.
Precisazioni della Cassazione.
La responsabilità colposa implica, infatti, che la violazione della regola cautelare deve aver determinato la concretizzazione del rischio che detta regola mirava a prevenire, poiché alla colpa del soggetto agente va ricondotto non qualsiasi evento realizzatosi, ma solo quello causalmente riconducibile alla condotta posta in essere in violazione della regola cautelare.
Fonte: Giuffrè editore.
L’esclusione della procedibilità per lesioni personali senza querela, la riduzione della pena per Ra.Sa. e la concessione del beneficio dell’articolo 175 riflettono la comprensione del tribunale della natura colposa dell’incidente e della volontà di adottare misure giuste e proporzionate.
Conclusioni e Riflessioni sulla velocità e regola della prudenza
La sentenza analizzata fornisce un quadro dettagliato di un caso giudiziario complesso legato a un incidente stradale con esiti fatali. Il tribunale ha equilibrato attentamente le circostanze aggravanti con le argomentazioni difensive presentate, giungendo a una decisione che tiene conto della colpa di entrambi i conducenti.
In definitiva, questa sentenza evidenzia l’importanza di una valutazione attenta e bilanciata sulla problematica che concerne la velocità e regola prudenziale. In particolare delle circostanze da valutare in caso di incidenti stradali. I considerando che riguardano sia la responsabilità individuale che, le circostanze complessive che hanno portato all’evento tragico.