Come si può ottenere l’annullamento di una multa per uso del cellulare durante la guida? In questo breve post un breve excursus sui rischi, le norme e, come sempre, la giurisprudenza pro conducenti.
Introduzione
L’uso del cellulare durante la guida è un problema crescente che influisce negativamente sulla sicurezza stradale. Le distrazioni causate dai dispositivi mobili sono tra le principali cause di incidenti stradali. Le normative italiane sono severe in merito, ma ci sono stati casi in cui i conducenti hanno contestato con successo le multe ricevute.
Normativa e Sanzioni
Partiamo della base. Secondo l’art. 173 del Codice della Strada, E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici , smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia [, nonchè per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi]. E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive da entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani. Le sanzioni per chi viene colto in flagrante includono una multa e la decurtazione dei punti dalla patente. In caso di recidiva, la sanzione può essere accompagnata dalla sospensione della patente.
Una norma apparentemente chiara ma è poi così? Stando a quanto risolto dalla Cassazione, quello che sembra non è. Sì perchè ci sono stati casi nei quali, anche quando il conducente sembrava essere stato colto sul fatto, si è riuscita a spuntarla. La controparte NON E’ RIUSCITA A DIMOSTRARE quanto era suo specifico onere dimostrare. Oppure, vi sono delle reali situazioni che addirittura giustificano l’uso.
Non stiamo suggerendo, nè invitando qualcuno a violare la norma. Assolutamente. La sicurezza di tutti è al primo posto per noi. Ma, come tecnici del diritto, abbiamo analizzato per voi delle situazioni che possono verificarsi e che portano a decretare il verbale come ingiusto.
Ma quali sono le soluzioni per l’annullamento di una multa per l’uso del cellulare durante la guida?
La soluzione di questi casi viaggia su due binari. La prima è individuabile nel c.d. stato di necessità. Sinteticamente, il conducente va esentato dal rispetto della norma ogni qualvolta, lui o terzi si trovino in una situazione di pericolo. La seconda, soluzione, invece, riguarda la tempistica con cui viene contestata la violazione. Queste sanzioni “devono” essere contestate immediatamente. Quasi sicuramente, l’agente accertatore, addurrà delle motivazioni per non aver contestato immediatamente la violazione. La motivazione più ricorrente è il non aver fermato il veicolo perchè non vi era una situazione di sicurezza. Ma è opinabile perchè una dicitura di simil maniera, non chiarisce effettivamente qual’è la situazione di pericolo.
Tanto è vero, addirittura, che la Cassazione, per dette tipologie di sanzioni, qualora non contestate immediatamente, non consentono la decurtazione dei punti.
Cassazione civile , sez. II , 29/04/2010 , n. 10363
È illegittima la decurtazione dei punti dalla patente, disposta per l’infrazione di cui all’art. 173 commi 2 e 3 c. strad. (uso del telefono cellulare durante la guida), se l’infrazione per la quale si procede non è stata immediatamente contestata al conducente del veicolo.
Fonte: Riv. giur. circol. trasp. 2010, 3
Contestazione delle Multe: Le Sentenze a Favore dei Conducenti contro l’uso del cellulare durante la guida
Come dicevamo, ci sono casi in cui i conducenti sono riusciti a vedersi annullati con successo le multe ricevute per l’uso del cellulare durante la guida. Ecco alcune sentenze rilevanti:
Cassazione civile sez. VI, 08/10/2014, n.21266 – CIRCOLAZIONE STRADALE – Colpa – stato di necessità
La valutazione se una condotta sia necessitata ai sensi dell’art. 4 l. n. 689 del 1981 costituisce in un giudizio di fatto di esclusiva pertinenza del giudice del merito, insindacabile in sede di legittimità se, come nel caso di specie, sia stato congruamente motivato (esclusa, nella specie, la sussistenza dello stato di necessità invocato dalla ricorrente multata per aver utilizzato il cellulare mentre era alla guida senza l’uso del’auricolare; a detta della ricorrente, specializzanda in medicina cardiovascolare,- nell’occasione aveva ricevuto una telefonata urgentissima dal proprio diretto superiore, che la contattava per ricevere informazioni su un paziente in pericolo di vita).
Fonte: Diritto & Giustizia 2014, 8 ottobre
Contestazione immediata dell’infrazione
Nel nostro ordinamento, al di fuori dei casi previsti dall’art. 201, comma 1-bis del Codice della Strada, è previsto che la violazione debba essere immediatamente contestata al trasgressore, quando possibile.
Nei casi in cui la contestazione immediata non sia possibile, il verbale deve contenere una chiara e precisa indicazione dei motivi che hanno impedito tale contestazione. In assenza di queste specifiche, il verbale può essere oggetto di contestazione.
La genericità delle motivazioni fornite per la mancata contestazione immediata può legittimamente sollevare dubbi sull’effettiva percezione della violazione da parte dell’accertatore.
In queste situazioni, si pongono dubbi sulla reale capacità dell’accertatore di percepire con certezza l’uso del cellulare da parte del conducente, specialmente se l’agente si trovava a distanza o era impegnato in altri compiti. Per esempio, se l’agente è distante o sta svolgendo altre attività, come può essere sicuro che l’autista non stia utilizzando il vivavoce o un auricolare, o che non abbia commesso un errore nell’annotazione della targa?
La giurisprudenza è intervenuta più volte su questo tema, in particolare per verbali elevati in situazioni dinamiche e repentine, come quella di guidare con il telefono in mano, dove la percezione dell’agente può essere presuntiva o distorta.
Pertanto, la multa per uso del cellulare alla guida può essere contestata per vizio di percezione senza la necessità di proporre una querela di falso, quando vi sono dubbi sulla sicura percezione dell’uso del telefono. A supporto di questa possibilità, la Cassazione e altri tribunali hanno emesso diverse sentenze:
– Cassazione, sent. n. 3522 del 10 aprile 1999
– Tribunale di Lecce, sent. n. 2014 del 22 maggio 2014
– Tribunale di Roma, sent. n. 2646 del 7 gennaio 2015
– Tribunale di Benevento, sent. n. 169 del 30 gennaio 2019
– Giudice di Pace di Bergamo, sent. n. 40 del 14 gennaio 2020
Queste decisioni evidenziano che la percezione della violazione da parte dell’accertatore deve essere chiara e incontrovertibile per giustificare una multa per l’uso del cellulare alla guida.
Considerazioni Finali sull’uso del cellulare durante la guida
Questi precedenti giurisprudenziali dimostrano che è possibile contestare con successo una multa per l’uso del cellulare alla guida, soprattutto se la contestazione immediata non è stata effettuata correttamente o se le motivazioni fornite sono insufficienti.
Se hai ricevuto una multa per l’uso del cellulare durante la guida e pensi che ci siano state delle irregolarità nella sua emissione, contattaci.