Multa per Autovelox lungo la S.P. ex S.S. 412, in Val Tidone: ecco cosa fare!
La Città Metropolitana di Milano rappresenta un vasto bacino di utenza, caratterizzato da un’intensa mobilità. Ogni giorno, migliaia di pendolari percorrono chilometri per raggiungere il luogo di lavoro e tornare a casa. Durante questi spostamenti, sono monitorati da una rete di telecamere installate in diversi comuni, tra cui Basiglio, Binasco, Carpiano, Locate, Lacchiarella, Pieve e soprattutto Opera. In particolare, lungo la S.P. ex S.S. 412, in Val Tidone, è presente il dispositivo Celeritas EVO 1506, destinato al controllo della velocità media dei veicoli.
Il Celeritas EVO 1506 come funziona
Il Celeritas EVO 1506 si distingue dai classici autovelox perché non rileva la velocità istantanea, ma quella media su un tratto specifico di strada.
Il sistema utilizza due rilevatori, uno all’inizio e uno alla fine del tratto, per calcolare il tempo impiegato dall’automobilista a percorrerlo e, di conseguenza, la velocità media.
Questo metodo di controllo è simile a quello dei tutor autostradali (tecnicamente denominati SICVe), che monitorano anch’essi la velocità media dei veicoli.
La normativa applicabile con la Multa per Autovelox Val Tidone
I Celeritas EVO 1506 sono soggetti alla normativa di riferimento per i dispositivi di rilevazione della velocità media, normativa che ha già dato origine a numerose sentenze di merito, con le quali i giudici hanno annullato multe emesse tramite tutor. Un principio fondamentale è che per dispositivi che misurano la velocità media, il margine di tolleranza strumentale non dovrebbe essere fisso al 5%, ma variare in base alla velocità rilevata. Maggiore è la velocità, maggiore dovrebbe essere il margine di errore. Questo concetto, seppur spesso ignorato dalle amministrazioni pubbliche, è previsto dall’art. 345 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada.
La segnaletica e la conformità contro la multa per autovelox sulla Val Tidone
Un altro aspetto cruciale è la segnaletica stradale. I dispositivi che rilevano la velocità media, come il Celeritas EVO 1506, richiedono una segnaletica specifica che informi chiaramente gli automobilisti dell’inizio e della fine della zona controllata. Tuttavia, lungo la S.P. ex S.S. 412, la segnaletica non rispetta pienamente la normativa vigente, rendendo meno chiara la presenza del dispositivo.
Le sentenze del Giudice di Pace di Milano
Il Giudice di Pace di Milano ha recentemente ribadito l’importanza di una segnalazione preventiva per i controlli della velocità media, annullando diverse multe rilevate tramite il Celeritas EVO 1506 in Val Tidone. Nella sentenza, viene sottolineato che i punti di rilevamento devono essere chiaramente segnalati lungo tutto il tratto monitorato, altrimenti non possono essere considerati validi. Inoltre, la rilevazione della velocità media non è assimilabile a quella istantanea, poiché avviene tra due punti distanti tra loro (una porta d’ingresso e una porta di uscita).
Questi orientamenti giurisprudenziali, già confermati dalla Cassazione, hanno portato all’annullamento delle sanzioni emesse tramite il Celeritas EVO 1506, come evidenziato dal Giudice di Pace di Milano nelle recenti decisioni. Di seguito, è disponibile il testo integrale della sentenza con le relative immagini illustrative.
Altro motivo per giungere all’annullamento
Un ulteriore motivo di opposizione è legato alla documentazione fotografica. Dalla moltitudine di foto che abbiamo analizzato e relativo al sito indicato, possiamo sostenere che quasi 80% delle multe va annullato perchè vi è la presenza nella foto di 2 o più veicoli, sia “in entrata” ovvero al momento del primo scatto, sia in uscita, ovvero, al momento del secondo scatto.
Le sentenze di merito a tal proposito si sprecano. Il principio è il seguente: Se nel fotogramma compaiono più veicoli, non è possibile determinare con precisione quale di essi abbia effettivamente superato il limite di velocità. In queste circostanze, il verbale può essere soggetto ad annullamento.
