Autovelox 104 C2: Come Funziona e Perché si Possono Contestare le Multe
L’Autovelox 104 C2 è un dispositivo di rilevazione della velocità ampiamente utilizzato sulle strade italiane, sia urbane che extraurbane, per il controllo del rispetto dei limiti di velocità. Si tratta di un autovelox fisso o mobile, capace di rilevare la velocità dei veicoli in entrambe le direzioni. Tuttavia, anche le multe emesse tramite questo dispositivo possono essere contestate, soprattutto in presenza di irregolarità tecniche o procedurali.
Come Funziona il 104 C2
L’Autovelox 104 C2 è un sistema basato su tecnologia radar o laser che misura la velocità dei veicoli al passaggio. È in grado di funzionare sia di giorno che di notte e può essere installato su treppiedi mobili o posizionato in postazioni fisse lungo le strade. Quando un veicolo supera il limite di velocità, il dispositivo scatta una foto della targa e genera automaticamente una multa.
Grazie alla sua precisione tecnologica, questo autovelox è uno strumento efficace per il controllo della velocità, ma come tutti i dispositivi di rilevazione, deve rispettare precise normative tecniche e legali per garantire la validità delle sanzioni. In molti casi, le multe possono essere contestate.
Motivi per Contestare le Multe del 104 C2
1. Mancata Taratura del Dispositivo
Uno dei motivi più frequenti di contestazione è la mancata taratura dell’autovelox. La taratura è un processo di verifica periodica obbligatoria che garantisce che il dispositivo funzioni correttamente e rilevi la velocità con precisione. Secondo la Sentenza n. 113/2015 della Corte Costituzionale, tutti gli strumenti di misurazione della velocità, compreso l’Autovelox 104 C2, devono essere sottoposti a tarature regolari.
Se il dispositivo non è stato tarato correttamente o non è possibile dimostrare che la taratura sia avvenuta in modo regolare, la multa può essere annullata. La mancanza di taratura è un difetto tecnico grave che rende inaffidabile la misurazione della velocità.
2. Omologazione del Dispositivo
Un altro aspetto critico riguarda l’omologazione del dispositivo. Il Codice della Strada prevede che gli autovelox, come il 104 C2, debbano essere omologati e certificati dalle autorità competenti per poter essere utilizzati legalmente. L’omologazione garantisce che il dispositivo rispetti gli standard tecnici previsti e funzioni correttamente.
Se non è possibile dimostrare che l’autovelox è stato omologato o se è stato utilizzato in una modalità non conforme alle specifiche di omologazione, la multa può essere contestata. È sempre consigliabile verificare la documentazione relativa all’omologazione del dispositivo in caso di ricorso.
3. Segnaletica Inadeguata
Secondo l’art. 142 del Codice della Strada, la presenza di un autovelox deve essere segnalata in modo chiaro e visibile. Ciò significa che l’automobilista deve essere avvisato con cartelli che indicano la presenza del dispositivo di controllo della velocità, collocati a una distanza adeguata prima della postazione di rilevamento.
Se l’autovelox 104 C2 è stato utilizzato in un tratto di strada non correttamente segnalato, la multa può essere contestata per mancanza di trasparenza. La normativa è chiara sul fatto che lo scopo del controllo della velocità non è solo punire, ma anche prevenire, e la segnaletica è fondamentale per garantire questa funzione.
4. Malfunzionamento del Dispositivo
Come qualsiasi apparecchiatura elettronica, anche l’Autovelox 104 C2 può presentare malfunzionamenti tecnici. Se ci sono dubbi sulla correttezza della rilevazione (ad esempio, errori nella misurazione della velocità dovuti a interferenze ambientali o problemi tecnici), è possibile richiedere la documentazione tecnica che attesti il corretto funzionamento del dispositivo al momento dell’infrazione. Se non viene fornita prova della corretta manutenzione o taratura del dispositivo, la multa può essere contestata.
5. Errore di Identificazione del Veicolo
In alcuni casi, possono verificarsi errori nell’identificazione del veicolo. Ad esempio, se la foto della targa non è sufficientemente chiara o se sono coinvolti più veicoli al momento della rilevazione, può essere difficile attribuire con certezza l’infrazione al veicolo sanzionato. In questi casi, l’automobilista può contestare la multa richiedendo una verifica delle prove fotografiche o dei video che accompagnano la sanzione.
La Giurisprudenza della Cassazione Più Rilevante
La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti sulle modalità di utilizzo degli autovelox e sui diritti degli automobilisti. Alcune sentenze particolarmente rilevanti possono essere utilizzate per supportare la contestazione delle multe emesse dall’Autovelox 104 C2.
1. Sentenza n. 113/2015 della Corte Costituzionale
Questa sentenza ha stabilito l’obbligo di sottoporre tutti gli strumenti di misurazione della velocità a tarature periodiche. La Corte ha sottolineato che la mancata taratura rende inaffidabile il dispositivo e, di conseguenza, annulla la validità delle sanzioni emesse. Questo principio è fondamentale per contestare le multe in assenza di documentazione che attesti la corretta taratura del dispositivo.
2. Sentenza n. 27771/2019 della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, in questa sentenza, ha ribadito l’importanza della segnalazione visibile dei dispositivi di rilevamento della velocità. Se l’autovelox non è preceduto da segnaletica adeguata, la multa può essere considerata nulla. La Corte ha precisato che lo scopo del controllo elettronico della velocità non deve essere punitivo, ma preventivo, e la segnaletica serve a mettere in guardia gli automobilisti.
3. Sentenza n. 22037/2020 della Corte di Cassazione
Questa sentenza ha evidenziato l’importanza dell’omologazione dei dispositivi di rilevazione. La Corte ha stabilito che un autovelox non omologato o utilizzato in modo non conforme alle specifiche tecniche previste non può essere considerato valido per la rilevazione delle infrazioni. Se un dispositivo non rispetta le norme di omologazione, le multe possono essere contestate.
Conclusioni sull’Autovelox 104 C2
L’Autovelox 104 C2 è un dispositivo efficace per il controllo della velocità, ma le sanzioni che emette possono essere contestate in caso di mancata taratura, omologazione non valida, segnaletica inadeguata, malfunzionamenti o errori di identificazione del veicolo. La giurisprudenza della Corte di Cassazione, con sentenze come la n. 113/2015 e la n. 27771/2019, offre importanti strumenti legali per gli automobilisti che desiderano presentare ricorso contro multe emesse in maniera irregolare. In caso di dubbi, è sempre opportuno consultare un avvocato specializzato per verificare le possibilità di successo di un ricorso.