Guida in stato di alterazione psicofisica – L’articolo 187 del Codice della Strada disciplina la guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti o psicotrope configurandola come un reato che comporta sanzioni amministrative e penali.
Questo articolo rappresenta uno strumento per la tutela della sicurezza stradale e della collettività, prevedendo pene severe per i trasgressori e stabilendo un iter giudiziario specifico per l’accertamento del reato.
Esaminiamo di seguito i principali aspetti legati al giudice competente e alle pene applicabili.
Competenza del Giudice per il Reato di Guida sotto Effetti di Sostanze Stupefacenti
Il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope è di competenza del tribunale in composizione monocratica, ai sensi del comma 1-ter dell’articolo 187 del Codice della Strada. Il tribunale monocratico ha infatti la competenza per i reati meno gravi. Ci riferiamo a quelli che, pur costituendo un pericolo per la sicurezza pubblica, non richiedono un giudizio collegiale.
Questa scelta di competenza è dovuta all’esigenza di garantire una trattazione più rapida dei casi di guida sotto effetto di droghe, un fenomeno che ha forti ripercussioni sulla sicurezza stradale. La competenza del tribunale monocratico permette una gestione semplificata delle udienze e una rapida esecuzione delle eventuali pene.
In caso di ricorso o impugnazione, il caso può essere trattato nei gradi di giudizio successivi (Corte d’Appello e Cassazione) con modalità che dipendono dal tipo di provvedimento adottato e dalla richiesta di riesame delle parti.
Le Pene e le Sanzioni per Guida in Stato di Alterazione da Droghe
La pena per il reato di guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 187 comma 1, include sia sanzioni pecuniarie sia detentive. Nel dettaglio:
Ammenda e Arresto: La norma prevede un’ammenda da €1.500 a €6.000 e l’arresto da sei mesi a un anno per chi guida in stato di alterazione dovuto all’assunzione di droghe o sostanze psicotrope.
Sospensione della Patente: Alla pena principale si aggiunge sempre una sospensione amministrativa della patente da uno a due anni. Se il veicolo è di proprietà di una persona diversa dal conducente che commette il reato, la sospensione della patente viene raddoppiata.
Revoca della Patente: La revoca della patente è sempre disposta se il reato è commesso da conducenti con particolari responsabilità (come autisti di professione) o in caso di recidiva entro tre anni.
Confisca del Veicolo: La sentenza di condanna può comportare anche la confisca del veicolo utilizzato per commettere il reato, se questo è di proprietà del conducente stesso. Se il veicolo appartiene a un soggetto estraneo al reato, la confisca non è applicabile.
Raddoppio della Pena in Caso di Incidente: Se il conducente in stato di alterazione provoca un incidente stradale, le pene di cui al comma 1 vengono raddoppiate, e la patente è sempre revocata.
Aggravamento per Guida Notturna: È previsto un aumento dell’ammenda da un terzo alla metà se il reato viene commesso tra le ore 22:00 e le 7:00.
Accertamenti e Rifiuto del Test
La polizia stradale può richiedere al conducente di sottoporsi a test qualitativi non invasivi, con apparecchi portatili per la rilevazione di sostanze nel corpo, per verificare l’eventuale stato di alterazione. In caso di positività, il conducente viene sottoposto ad ulteriori accertamenti clinico-tossicologici. Se il conducente rifiuta di sottoporsi al test, ciò comporta l’applicazione delle stesse sanzioni previste per chi guida sotto l’influenza di stupefacenti, considerandosi un’aggravante.
Cosa deve provare la Pubblica Accusa?
Il P.M. non potrà limitarsi a produrre i risultati dei test. Deve dare prova che vi sia l’alterazione psicofisica che influisce sulle capacità dell’individuo. Per meglio far comprendere, l’alterazione psicofisica è
una condizione in cui le capacità cognitive, motorie e percettive di una persona risultano compromesse a causa dell’assunzione di sostanze che alterano il normale funzionamento del sistema nervoso centrale, come alcol, droghe o farmaci. Questa condizione può influire negativamente sulla percezione, il giudizio e la reattività della persona, rendendo pericolose attività come la guida o l’uso di macchinari.
Un precedente importante della Cassazione sulla guida in stato di alterazione psicofisica
Per la configurazione del reato contemplato dall’art. 187 del Codice della Strada, che punisce chi guida un veicolo in uno stato di alterazione psicofisica derivante dall’assunzione di sostanze stupefacenti, non è sufficiente dimostrare che l’agente abbia assunto droghe prima di guidare, ma è necessario provare che abbia effettivamente guidato in uno stato di alterazione causato da tale assunzione.
Pertanto, la responsabilità penale non si basa solo sull’uso di sostanze stupefacenti, ma sulla dimostrazione dell’influenza di tali sostanze sulle condizioni psicofisiche dell’individuo durante la guida.
Tale verifica può avvenire tramite esami biologici che confermino l’assunzione di droghe e dati sintomatici rilevanti al momento del fatto, senza la necessità di una specifica analisi medica. La necessità di dimostrare l’alterazione psicofisica attraverso una valutazione accurata del contesto. In assenza si avrà la nullità della sentenza penale qualora manchi una motivazione dettagliata in tal senso.
Fonte: Sapient-IA testo creato da A.I. generativa e validato da GFL 2024
Sostituzione della Pena con il Lavoro di Pubblica Utilità in caso di guida in stato di alterazione psicofisica
L’articolo 187 prevede anche la possibilità di sostituire le pene pecuniarie e detentive con il lavoro di pubblica utilità (LPU) per chi non è recidivo e non si oppone a questa alternativa.
Questo lavoro non retribuito si svolge principalmente nel settore della sicurezza stradale e dell’educazione, ed è particolarmente indicato per i reati legati alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Al termine positivo del lavoro, il giudice può dichiarare estinto il reato, ridurre la sospensione della patente alla metà e revocare la confisca del veicolo.
Conclusioni
L’articolo 187 del Codice della Strada è una disposizione severa e articolata, volta a prevenire i pericoli derivanti dalla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La competenza del tribunale monocratico e le sanzioni previste, che possono includere anche il lavoro di pubblica utilità in alternativa alla pena detentiva, mirano a ridurre la recidiva e promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi legati alla guida in stato di alterazione.